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CARASSAI, DALLE ORIGINI ANTICHE ALLE SUGGESTIONI MEDIEVALI

Carassai racconta una storia millenaria. I primi insediamenti nel territorio risalgono al Neolitico, con numerosi reperti conservati nell’Antiquarium Comunale, provenienti da luoghi come Rocca Monte Varmine, la necropoli di Sant’Agata e fondi agricoli lungo il fiume Aso e il torrente Menocchia.

Nel Medioevo, i monaci benedettini giocarono un ruolo fondamentale nello sviluppo di Carassai, favorendo la bonifica delle terre e la creazione di strutture religiose e difensive. Il borgo si organizzò attorno al Castello Nuovo, eretto tra il XIV e il XV secolo, con una cinta muraria fortificata, torri e camminamenti coperti che ancora oggi ne testimoniano la vocazione militare. Grazie alla sua posizione strategica sul crinale tra il fiume Aso e il torrente Menocchia, Carassai divenne un importante punto di controllo e di scambio tra le città e le vallate circostanti, mantenendo nei secoli un ruolo di rilievo nella rete difensiva e commerciale del territorio fermano.

Durante i secoli successivi, Carassai visse fasi di autonomia, dominio fermano e ricostruzione dopo eventi bellici. Si affermò come libero comune nel 1537 e ottenne autonomia amministrativa solo dopo l’Unità d’Italia nel 1860. Nel Novecento furono potenziati i servizi pubblici: biblioteca, scuole, infrastrutture e perfino una ferrovia regionale

Il borgo conserva oggi il Castello Nuovo con mura, torri e camminamenti, testimonianza architettonica della sua strategica importanza. Vicino al centro storico sorgono anche la Chiesa di Santa Maria del Buon Gesù, splendido esempio di arte rinascimentale e barocca, e il castello medievale di Monte Varmine, arroccato su una collina e ancora integro nella sua struttura originaria, con torre merlata e mura poderose, ideale per ammirare le vallate circostanti e i Monti Sibillini

TRADIZIONI, CULTURA E SAPORI

Carassai custodisce un ricco patrimonio di tradizioni che si tramandano di generazione in generazione.

La gastronomia rispecchia l’anima autentica delle Marche: salumi locali come il ciauscolo e la coppa, formaggi pecorini, paste all’uovo fatte in casa, zuppe contadine e dolci legati alle festività, come le ciambelle al mosto. I vini delle colline circostanti – Rosso Piceno, Passerina e Pecorino – e l’olio extravergine d’oliva locale completano l’esperienza, accompagnando ogni piatto con sapori intensi e genuini.